TRIANGOLO D’ORO & RANTHAMBORE: STORIA, MAHARAJA E TIGRI

Dopo la colazione, partenza per Jaipur. Arrivo nel tardo pomeriggio, sistemazione in hotel e tempo libero a disposizione.

Il nome originale di Jaipur era “Sawai Jaipur”, in onore del giovane principe che la fondò, il Maharaja Jai Singh II, un guerriero, astronomo e politico che regnò dal 1699 al 1743. Oggi Jaipur è conosciuta come la “città rosa”, anche se inizialmente le sue mura erano di arenaria rossa. Il soprannome di “Pink City” fu coniato nel 1876, in occasione della visita del Principe di Galles (Re Edoardo VII), quando la città venne dipinta quasi completamente di rosa.

L'intera giornata sarà dedicata alla scoperta di Jaipur. Si inizia con la visita all'Amber Fort, situato a 11 km dalla città. Amber fu l'antica capitale dello stato di Jaipur, e il forte rappresenta un magnifico esempio di architettura Rajput, posizionato maestosamente su una collina con vista su un lago. La salita al forte avverrà a bordo di un elefante. Successivamente, si visiterà il paradiso dei pellegrini, noto come Shri Galtaji, un ashram santo e sede della suprema tradizione Shri Vaishnava, menzionato in molti testi sacri. Il complesso, costruito all'interno di un passo montano nelle Aravalli Hills, a 10 km ad est di Jaipur, è famoso per le sue sorgenti naturali d'acqua che si raccolgono in vasche. Le due vasche principali, separate per uomini e donne, accolgono i pellegrini. Nel tempio di Sita Ram ji, vi è una terza vasca, abitata da una colonia di macachi che vi si tuffano regolarmente, motivo per cui il tempio è noto come il "Tempio delle Scimmie". Il tour prosegue con una sosta fotografica all'Hawa Mahal (Palazzo dei Venti), celebre per la sua facciata di finestre rosa e schermi intagliati, e una visita al City Palace, ancora dimora dell'ex Raja di Jaipur, che ospita una vasta collezione di arte, tappeti e armi antiche. La visita si conclude con il Jantar Mantar, un osservatorio astronomico costruito dal Raja Jai Singh II tra il 1727 e il 1734 per misurare la posizione delle stelle, dei pianeti e calcolare le eclissi, fattori importanti nelle decisioni religiose indù. Rientro in hotel.

Partenza per il Parco Nazionale di Ranthambore. All'arrivo, sistemazione in hotel e, nel pomeriggio, partenza per un safari nel parco alla ricerca della tigre... come recita un cartello all'ingresso: "Anche se non vi accorgete, la tigre vi sta osservando!"

Il Parco Nazionale di Ranthambore è uno dei più grandi e noti dell'India settentrionale. Situato nel distretto di Sawai Madhopur, nel sud-est del Rajasthan, il parco fu in passato una riserva di caccia dei maharaja di Jaipur. Oggi, è una delle principali destinazioni turistiche per gli amanti della fauna selvatica, attirando fotografi e appassionati. Ranthambore è famoso soprattutto per ospitare le tigri reali del Bengala, ma la sua fauna comprende anche una varietà di mammiferi, rettili e uccelli. Tra le specie presenti si trovano leopardi, orsi bradipi, cervi maculati (chital), coccodrilli di palude, zibetti delle palme, sciacalli, volpi del deserto, aquile serpenti e numerosi uccelli acquatici, con un totale di 40 specie di mammiferi, 35 di rettili e 320 di uccelli.

La giornata inizia con un safari all'alba nel parco, a bordo di una jeep condivisa, accompagnati da un ranger che vi guiderà alla ricerca della maestosa tigre.

Rientro in hotel per la colazione, poi partenza per Agra con una sosta per visitare Fatehpur Sikri, la città moghul situata a circa 40 km da Agra.

La costruzione di Fatehpur Sikri iniziò nel 1570 per volere dell'imperatore Akbar, che la progettò come nuova capitale, due anni dopo la nascita del figlio Jahangir. Akbar scelse una collina dove viveva uno sceicco anziano che morì poco dopo l'inizio dei lavori. Akbar fece erigere una tomba grandiosa in suo onore nel cortile della grande moschea. La città fu costruita rapidamente, con artigiani provenienti dal Gujarat, conquistato da Akbar nel 1573. Il nome Fatehpur significa "città della vittoria". La città era collegata ad Agra da una lunga strada fiancheggiata da botteghe di artigiani. Nel 1585, Akbar e la sua corte spostarono la capitale a Lahore, probabilmente per motivi strategici legati alle campagne militari, piuttosto che per la scarsità d'acqua. La città venne abbandonata pochi anni dopo e, sebbene declinò, è stata preservata fino ai giorni nostri. Proseguimento per Agra. Pernottamento.

Il tour della città di mezza giornata inizia all'alba con la visita al Taj Mahal, probabilmente il monumento all'amore più celebre al mondo, realizzato in marmo bianco e pietre preziose nel 1600 da Shah Jahan in memoria della sua defunta moglie Mumtaz.

Il complesso architettonico del Taj Mahal è composto da cinque elementi principali: il darwaza (portone), il bageecha (giardino) a forma di charbagh (giardino diviso in quattro parti), masjid (moschea), mihman khana (casa degli ospiti, chiamata anche jawab), e infine il mausoleo, che ospita la tomba di Mumtaz. Il mausoleo è l'unico edificio rivestito completamente in marmo bianco, decorato con intarsi di pietre preziose e semipreziose che rappresentano motivi floreali e versi del Corano. I quattro minareti posti ai vertici della piattaforma completano questo capolavoro, considerato una delle meraviglie del mondo.

La visita prosegue con il mausoleo di I'timād-ud-Daulah, noto come il "Piccolo Taj" per la sua somiglianza al Taj Mahal e i suoi delicati intarsi. Successivamente, si visita il Forte di Agra, una grande fortificazione in pietra arenaria rossa sulle rive del fiume Yamuna, costruita circa 500 anni fa dai Mughal, e il mausoleo in pietra arenaria rossa dell'imperatore Akbar a Sikandra. Dopo la visita, si prosegue per Delhi, dove ci si sistemerà in hotel nei pressi dell'aeroporto.

Agra, trasformata dai grandi imperatori Mughal Akbar e Shah Jahan da un piccolo villaggio sulle sponde del fiume Yamuna a una delle principali capitali dell'Impero Mughal, riflette ancora oggi il suo ricco patrimonio Mughal. La città, con i suoi edifici in arenaria rossa e marmo bianco, i vicoli pittoreschi e un fascino irresistibile, conserva ancora l'atmosfera che la rese la preferita dai Mughal.

Trasferimento in aeroporto in tempo utile per il volo di rientro.